La cedolare secca è un regime fiscale alternativo a quello ordinario da poter applicare sui redditi da locazione. Di seguito vi daremo una spiegazione di come funzione e quali vantaggi porta la sua adozione.
Avere un immobile in cui non si abita, per i proprietari può essere un vantaggio perché è possibile affittarlo e ottenere un’entrata fissa mensile. Nel momento in cui si stipula un contratto il locatore può scegliere il regime fiscale da adottare. Accanto a quello ordinario composto da imposta di registro, marche da bollo, addizionali e Irpef, c’è quello della cedolare secca che sostituisce tutte queste imposte.
Ma come funziona e in cosa consiste la cedolare secca?
Quando utilizzare la cedolare secca e chi ne ha diritto?
Il regime fiscale alternativo può essere utilizzato dal proprietario o da chi ne ha l’usufrutto, solo su immobili che non sono destinati ad attività imprenditoriali. Questo vuol dire che il contratto con cedolare secca deve essere rivolto a persone fisiche e non alle imprese perché l’immobile deve essere destinato ad uso abitativo. Inoltre, l’edificio deve rientrare nelle categorie che vanno dalla A/1 alla A/11 (tranne l’A/10 che riguarda gli uffici e gli studi privati) e vale anche per le cosiddette pertinenze all’abitazione come box, cantine, posti auto, solo se menzionati nel contratto
La decisione di applicare la cedolare secca va comunicata nel momento della registrazione del contratto e in caso di proroga si deve riconfermare l’imposta semplifica anche all’Agenzia delle Entrate.
La cedolare secca, può essere scelta anche successivamente alla stipula del contratto, ma in questo caso non si avranno i rimborsi delle imposte già versate.
Inoltre chi sceglie questo tipo di regime, deve sapere che il canone d’affitto sarà fisso e non verrà interessato da nessun adeguamento, compreso quello dell’Istat.
Come si calcola la cedolare secca ?
La cedolare secca si calcola sempre sul 100% del canone annuale, ma comunque la tassazione rimane inferiore rispetto a quella ordinaria. Le aliquote da applicare sono le seguenti:
- si applica il 10% su quei contratti di locazione a canone concordato con durata ordinaria di 3+2 , Contratto a canone concordato per Studenti Universitari e Contratti Transitori
- si applica il 21% quando la casa è affittata con un contratto a canone libero
Come versare la cedolare secca?
Per versare i contributi della cedolare secca ci sono due modalità:
- Acconto: nel primo anno non si deve versare nulla perché non sussiste un periodo precedente su cui far valere l’imponibile. Successivamente la cedolare secca corrisponde al 100% dell’imposta dovuta per l’anno precedente
- Saldo: il pagamento deve essere effettuato entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento oppure entro il 31 luglio con una maggiorazione dello 0,40%. L’importo del saldo è pari al 21%, ma si riduce al 19% nel caso di canone concordato.
Per effettuare il versamento occorre utilizzare il modello F24, optando per due modalità:
- Unica soluzione: entro il 30 novembre, se l’importo da pagare è inferiore a 257,20 euro
- Rate: se l’importo supera i 257,20 euro, il versamento può avvenire in due rate, la prima delle quali pari al 40% dell’acconto dovuto (entro il 30 giugno) e il restante 60% entro il 30 novembre.